“Quando la tecnologia incontra l’empatia e la responsabilità tutta umanadella scelta, produce umanità alla terza potenza“.
E’ da qui che prende il via l’analisi di Francesco Morace.
L’autore parte dalla consapevolezza che l’intellgenza artificiale nel medio-lungo termine contribuirà a far emergere e maturare la vera potenza dell’umano.
Quello che auspica è che, dovendosi misurare con l’apprendimento automatico, l’umano sarà costretto, suo malgrado, a comprendere lo straordinario mistero della propria unicità, arrivando finalmente ad individuare il segreto poetico della propria grandezza: l’affettività come nocciolo duro della propria esistenza, della propria soggettività.
Un volume che riflette sulla necessità della ridefinizione delle mappe del nostro pensare e del nostro agire, facendo leva sui dati come carburante per una nuova intelligenza, meno orientata a desideri immediati ed impegnata invece nella costruzione di un mondo migliore.
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